RITRATTI/Silvana Erasmi, art director

Ci sono momenti nella vita in cui si ha l’esigenza di dare una svolta, di seguire le proprie inclinazioni, anche a costo di rischiare. Silvana Erasmi, Art Director, ma non solo, questa sensazione l’ha vissuta sulla propria pelle. Dipendente grafica da 25 anni in un’agenzia, nel 2013 ha fatto la scelta di mollare il posto fisso per diventare libera professionista.

“Alcuni eventi drammatici della mia vita, hanno inserito un cuneo doloroso nella mia vita. La morte di mio fratello, in particolare ha creato una crepa in un vaso, che con la malattia di mio padre è arrivato alla rottura definitiva. Un vaso colmo dei miei anni di lavoro da dipendente e di madre di famiglia… mi sono ritrovata un giorno con tutte le mie macerie e sicurezze ammucchiate in una catasta, e io con un cerino in mano, con la decisone da prendere di accenderlo e bruciare il passato e ricominciare oppure continuare a vivere in mezzo alle macerie… e così è stato in un attimo ho deciso di lanciarmi nel vuoto, lasciare le garanzie e ricominciare da me, a modo mio, con la mia faccia, i miei errori, le mie capacità e le mie insicurezze.La vita va presa con coraggio, senza avere paura di fare delle scelte.

Qual è stato il primo progetto che hai seguito da freelance?
“In realtà sono sempre stata un pò freelance. Affiancavo al lavoro in agenzia altri impegni, come grafica e organizzatrice di eventi nei locali, ad esempio il Tube, un locale underground di cui ho ideato il marchio e la tipologia di locale. Erano gli anni novanta, allora era un’idea nuova, la mia prima idea vincente. Quando mi sono licenziata sono ripartita dal mio mestiere, la grafica pubblicitaria, ma con il desiderio di fare qualcosa che potesse essere anche utile agli altri. Il primo progetto è stato l’associazione Abili allo Sport, con il sito dedicato a tutti gli sport sul territorio disponibili per persone con disabilità. Ho conosciuto bellissime realtà: Amnic, USacli, la Polisportiva Gioco, società sportive e istituzioni (Comune, CIP, CONI), grandi atleti: Giulia Ghiretti, Michela Magnani, Luca Righetti, Andrea De Vicenzi. Con queste realtà ho sviluppato una collaborazione attiva e proficua. Un esempio su tutti: il sitting volley nato durante un evento di Abili allo Sport. È stata una bellissima esperienza, accompagnata da eventi importanti come l’iniziativa “Portiamoli a Rio”, il progetto di promozione territoriale “Un Po di Sport”.

La tua attività viaggia a pieno ritmo, hai fondato anche un cowo di freelance…“
Tre anni fa ho fondato il gruppo Piano B, uno spazio creativo all’interno di Confesercenti, di cui, seguiamo la comunicazione. Siamo un team di liberi professionisti, ognuno con la propria competenza, dal video maker al social media manager, dal grafico pubblicitario al giornalista, collaboriamo tutti insieme, ognuno fa la sua parte. Io faccio un pò da capofila, sono l’unica donna!”

Due progetti ai quali sei affezionata?
Ultimo nato è un progetto che mi ha dato molta soddisfazione “Giallo Parma”, la libreria e casa editrice tematica nata quasi per scommessa, e che ora realizza anche eventi culturali. E poi fiore all’occhiello “La Tenzone del Panettone”, manifestazione arrivata al decimo anno, la più importante sul panettone artigianale, con maestri pasticcieri che vengono da tutta Italia, seguo sia la parte organizzativa sia grafica, insieme al Gruppo Gelati. Sono sempre pronta a realizzare progetti che nascono da idee condivise e dalla voglia di chi lavora con me di portarle avanti.”

Quanto contano le idee?
“Sono fondamentali, le buone idee sono quelle che poi sono anche fattibili, sono la base del lavoro di un creativo, sembra scontato averle ma non è così. Oggi più che mai servono per ripartire.”

Come si riparte secondo te?
“Durante il lockdown, collaboravo da casa come tutti. Non è stata solo una sosta, perché ho sempre lavorato, ma è stata un rallentamento che ha permesso di pensare, rivedere la propria vita, rimettere in ordine le priorità, ridefinire obbiettivi. Dopo uno stop così improvviso, non tornerà tutto come prima. Servono pensieri, idee e soluzioni nuove, serve migliorare il linguaggio. Nella comunicazione, sono emerse tutte le potenzialità del web, clienti che non avevano avuto modo di dedicarsi allo sviluppo di e-commerce o a migliorare i propri siti aziendali hanno investito e sperimentato progetti online e social. In generale, credo che sia importante accompagnare questa ripartenza con un senso di maggiore tolleranza e umanità, la parola della ripresa per me è: gentilezza. Spero che l’esperienza del Covid ci porti a linguaggi meno aggressivi, ad una società più propensa all’ascolto, meno rigida. Più attenta alla qualità, nella vita e nel lavoro”.

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