La Poesia/Non mordere di Noriko Ibaraki

Normalmente per una rubrica di poesia si segnalano testi, si scrivono recensioni o si presentano poete e poeti, il tutto  secondo il proprio gusto personale e l’empatia che nasce leggendo determinati versi.

Per il contributo di questo mese, ho scelto di pubblicare un’emozione personale, tentando di  trasmetterla a chi vorrà leggermi.

Mia figlia mi ha portato dal viaggio in Giappone un piccolo libricino in lingua originale.

La prima difficoltà è stata capire da che parte iniziare a sfogliarlo.

ll giapponese, infatti, viene scritto o stampato in righe verticali che si leggono dall’alto in basso. Le righe cominciano dalla parte destra della pagina e, quindi, i libri si aprono, di solito, da quella che sarebbe l’ultima pagina di un libro di lingua occidentale.

Una volta individuata la copertina, ho cercato di carpire con l’aiuto del traduttore di Google, qualche parola, prima di tutto il titolo e l’autrice.

Il titolo è Non mordere. Editore Toshiyuki Kumazawa e l’autrice è Noriko Ibaraki della quale ho trovato pochissime notizie e pochissimi testi, nonostante fosse molto conosciuta nel suo paese.

NORIKO IBARAKI (1926–2006) è stata una poeta di spicco associata alla rivista Kai (Remo), che divenne famosa negli anni ’50. Ha pubblicato nove volumi di poesie, varie raccolte di saggi e un’antologia di poesia coreana da lei tradotta. La sua poesia più famosa, “When I Was at My Most Beautiful”, bellissima poesia contro la guerra, è stata musicata da Pete Seeger.

 

 

QUAND’ERO AL CULMINE DELLA BELLEZZA

Quand’ero al culmine della bellezza
Le città stavano cadendo a pezzi
E il cielo azzurro lo si vedeva
Da posti impensabili.
Quand’ero al culmine della bellezza
Attorno a me si ammazzava la gente,
Non ce la feci mai a truccarmi.

Quand’ero al culmine della bellezza
Nessuno mi fece doni gentili.
Gli uomini sapevan solo salutare
E poi se ne andavano via.
Quand’ero al culmine della bellezza
Il mio paese perse la guerra,
Io sfilavo per la via principale
In maniche di camicia arrotolate alte.

Quand’ero al culmine della bellezza
Il jazz aveva invaso la radio;
Violavo il divieto di fumare,
Che bella musica di un altro paese!
Quand’ero al culmine della bellezza
Ero anche al culmine della tristezza
Mi sentivo in preda all’assurdo
E alla solitudine

Perciò decisi di vivere a lungo
Come Monsieur Rouault,
Che era
Vecchissimo
Quando dipinse quei quadri così terribilmente belli,
Vedete…?

 

 

 

Tornando al libricino giapponese, nonostante i limiti miei e del traduttore di Google, mi hanno emozionato alcuni versi:

 

Il paese in cui vive quella persona

Il paese in cui vive quella persona

ha la pelle umana

E’ la morbidezza della stretta di mano

E’ una voce dal tono basso

La mano che sbucciava la pera

Il calore della stanza (…)

La stanza della donna che scrive poesie

due scrivanie

Una pila di lettere a cui è necessario rispondere

(…)

Un grande Magatama appeso al muro

Seoul è una casa sulla collina a Jangchung-dong.

C’e’ un albero di cachi nel giardino antistante

Sarà pieno di frutti quest’anno?

Quando sei venuto a casa mia

nel giardino in rovina

mormorai piano mentre guardavo attraverso la porta a vetri

Non ho nemmeno spazzato via le foglie cadute

 

Stella  d’acqua

 

Nel buio più oscuro dello spazio

Una stella d’acqua che gira silenziosamente

Non ha amici o parenti intorno

Stella blu di meraviglia impossibile

 

Le gru

 

Le gru attraversano l’Himalaya

Catturano una corrente gravitazionale

che dura solo pochi giorni

Volare in mezzo al nulla

La vita innocente di una gru dalla corona rossa

Innumerevoli scintille

 

Probabilmente non era questo il senso, perchè forse la traduzione che Google ha ricavato è prettamente letterale, tuttavia, da qualche luogo lontano mi è arrivata limpida e chiara la voce di questa poeta; la sentivo leggere con voce delicata e sottile i suoi versi, che nel libro sono accostati a illustrazioni dai tratti quasi evanescenti, forse disegnate ad inchiostro dall’artista Shozo Takase.

 

Mentre leggete i versi di Noriko provate anche voi ad aprire questo link in sottofondo

https://www.youtube.com/watch?v=NyENc8Yeqz4

per un’immersione totale nella poetica di Noriko Ibaraki.

 

 

written BY

 

Sara Ferraglia, poetessa parmigiana, è stata finalista e vincitrice in numerosi premi nazionali. Autrice di poesie, fiabe e racconti molti dei quali raccolti  nel suo blog. L’ultimo libro pubblicato è Voglio una danza (Giuliano Ladolfi Editore, 2023). Su Parmaforwomen cura la rubrica La Poesia. 

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