IL FILM/ Amare sì, ma senza perdere sé stesse

Amare sì, ma senza annullarsi. Sarà questo il salto generazionale, quello che le giovani donne dovranno avere il coraggio di fare. Una generazione non più combattuta tra i “doveri femminili”, strascico atavico della cultura patriarcale, e la libertà di esprimersi e realizzarsi al pari degli uomini. Così anche per l’amore, non più pensiero totalizzante ma completamento di una vita equilibrata. Libere dalla trappola dei sensi di colpa o di quella dipendenza affettiva per cui molte donne ancora oggi perdono la propria autostima, ripiegando sé stesse al giudizio del proprio compagno, continuamente alla ricerca di conferme, di gesti e parole che le facciano sentire amate.

Lo sa Maca, la protagonista della commedia romantica spagnola Eravamo canzoni, tratta dal romanzo Canciones y recuerdos di Elísabet Benavent, diretta da Juana Macías. La pellicola racconta la storia di una ragazza di Madrid, intrappolata tra la frustrazione di un lavoro senza orari, al seguito di una influencer capricciosa, ed un uomo che le ha spezzato il cuore abbandonandola per la carriera.
Il film ha il merito di far emergere, con ironia e semplicità, l’importanza vitale per le donne di costruirsi una propria personalità al di fuori della dimensione sentimentale, da non considerarsi più dominante in quanto non l’unica per sentirsi appagate e felici.

Maca ritroverà sé stessa facendo una scelta difficile ma che l’aiuterà a scoprire di essere una donna forte, padrona del suo destino, in grado di affrontare la vita anche da sola, diventando così consapevole di una verità fondamentale per la sua libertà e per vivere un rapporto sano con il proprio compagno: “l’amore non deve fare male, bisogna imparare prima a volersi bene, soltanto allora sei davvero pronta per amare e condividere il tuo cammino”.

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