IDEE/Come deve essere una città a misura di donna?

By Redazione

Come deve essere una città a misura di donna? Questa la domanda che P4W ha lanciato l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, alle sue lettrici sulle piattaforme social. Una condivisione di idee che ha portato a questo breve report, un articolo che la Redazione lascia aperto a nuovi contributi, un work in progress di idee per una Parma sempre più attenta alle questioni femminili.

Sicurezza, Inclusione, Accessibilità, le parole chiave emerse dai commenti, verso una parità di genere intesa come cultura diffusa, che si respira nell’aria, di una comunità che sa distinguersi, innovare, in alcuni casi anche andare contro e oltre.

Di seguito la sintesi delle riflessioni raccolte, in risposta alla domanda “Una città a misura di donna è…?”:


1. Una città in cui le donne possono uscire anche di sera senza paura. Tra le soluzioni: strade più illuminate; maggiori controlli soprattutto nelle zone risapute come le più pericolose; aree sorvegliate da telecamere; studiare sistemi di alert intelligenti lungo le strade per attivare soccorsi in caso di necessità.

2.Percorsi a misura di mamma, non solo parchi. Un mappa studiata ad hoc e accessibile dai passeggini, senza dover scendere e salire dai marciapiedi, invadere le piste ciclabili, per aiutare le mamme a muoversi a piedi con il proprio bebè, non sentirsi escluse in una fase delicata della loro vita.

3. Taxi rosa. Tariffe notturne agevolate per le donne che si sentono più sicure a non usare i mezzi pubblici di sera.

4. Una città che promuove una maggior presenza femminile nei ruoli dirigenziali, troppi board ancora oggi sono a prevalenza maschile.

5.Più statue e vie dedicate/intitolate alle donne che hanno fatto la storia di Parma.

6. Una città accessibile per chi ha disabilità e per chi assiste, considerando che i caregiver sono per la maggior parte donne.

7. Iniziative innovative che sostengano la parità di genere nelle scuole. A partire dalla scuola materna, “per innescare la propensione al cambiamento, cancellare pregiudizi e stereotipi di genere e culturali”.

8. Ripensare il lavoro, innovando anche a livello nazionale, con soluzioni che lascino alle donne maggiore autonomia.

9. Un servizio psicologico gratuito per le donne vittime di violenza che arrivano al pronto soccorso.

10. Riorientare i parametri culturali della città dando maggiore respiro alle istanze femminili non creando nuovi target o progetti di corto respiro, ma agendo in profondità nel tessuto sociale, urbano, linguistico, artistico.

11. Una cultura femminile e del femminile, espressione di tutte le ragazze e le donne che a Parma vivono, studiano, lavorano.

12.  Una “città a misura umana”, che comprende uomini e donne con uguali diritti e rispetto reciproco , che venga insegnato in ogni famiglia e, nelle comunità, fin dall’asilo nido.

13. Una città meno cara, con una politica che aiuti ad abbassare i costi della vita.

14. Una città educata, significa elegante, gentile, pulita e rispettosa, che sappia contrastare il degrado.

15. Più centri di aggregazione femminile e di socialità.

16. Promozione di corsi di autodifesa, magari gratuiti.

17. Parma come sede di un grande evento che aggreghi le best practices di sostegno alla parità di genere, le idee e le esperienze di vivibilità urbana, i progetti di promozione dell’imprenditoria femminile e del ruolo della donna nella società.

18. La città delle donne è la città dei bambini: verde, servizi dedicati, una città che sappia usare anche la fantasia, andando fuori gli schemi standard.

19. Una città con una sanità attenta alla medicina di genere, intesa come nuovo approccio alla salute delle donne.

20. Più servizi di aiuto alle neomamme, non solo babyparking, per aiutarle a non sentirsi sole.

21. Un’architettura urbana ispirata, che sappia parlare ai propri cittadini, raccontare i valori dell’uguaglianza e del rispetto. Idee artistiche illuminanti, poesie più che murales. Panchine rosse, personalizzate con messaggi e citazioni, in tutti i parchi cittadini, per ricordare tutto l’anno, non solo il 25 novembre, la lotta contro la violenza sulle donne.

22. Meno premi e cerimonie, più incentivi e bandi locali per aiutare la nascita di imprese e progetti femminili.

WRITTEN BY

Rosaria Frisina, giornalista e web editor. Lavora tra Parma e Milano. Ama raccontare storie, la scrittura è la sua passione, l’informazione e la cura dei contenuti l’anima del suo lavoro.

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