RUBRICA / SCATTI E PAROLE. “Body shaming e… grassitudine”

Deridere, discriminare, offendere una persona per il suo aspetto. Quasi ogni caratteristica fisica può essere presa di mira: l’adiposità o la magrezza, l’altezza o la bassezza, la peluria corporea, il colore dei capelli, l’acconciatura, la forma e la dimensione del pene, del seno, del bacino o del sedere, la muscolatura, la presenza di tatuaggi o piercing, o anche malattie e disturbi considerati antiestetici come l’acne o la psoriasi.

Insomma, sembra proprio che ogni pretesto sia buono per ferire, dileggiare, ma anche stigmatizzare ed emarginare chi, per una ragione o per l’altra, è diverso/a, non ci somiglia, non ci piace.

In questo scenario chi esce dai rigidi schemi estetici imposti dalla cultura dominante e fortemente veicolati dai media, può essere oggetto di autentica violenza.

Se prendiamo ad esempio la grassitudine (il neologismo è nostro), cioè la tendenza/attitudine a diventare grassi, scopriamo che sempre più persone, di ogni età e genere, ne sono interessate nel corso della vita.

In Italia l’ISS stima che il 3% della popolazione sia sottopeso, il 51,5% normopeso, il 35,5% sovrappeso e il 10% obeso . Parliamo di obesità quando la massa corporea – peso diviso altezza al quadrato – è uguale o superiore a 30.

Come dire, insomma, che il 45,5%, cioè quasi la metà, della popolazione ha un peso superiore a quello che gli esperti definiscono normale e diviene dunque facile bersaglio di facezie, derisione, offese.

Quando poi questo riguarda le donne, il tiro al bersaglio è ancora più diffuso, più pesante, più offensivo, perchè il corpo delle donne è da sempre oggetto dei desideri e il maschio non sembra disposto a perdonargli una trasgressione tanto grave.

I nostri corpi devono rispondere rigorosamente a canoni estetici dominanti in cui è sempre più difficile rientrare. Col rischio, appunto, di divenirne le vittime designate. Una logica da respingere con forza, per difendere noi stesse, ma anche quel diritto sacrosanto che ognuna di noi ha di essere se stessa, unica e irripetibile. 

 

 

 

 

 

 

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Scatti&Parole è la rubrica a cura di Fiammetta Mamoli e Angela Zanichelli

Fiammetta Mamoli, fotografa per passione, attraverso le immagini esprime la sua visione del mondo, racconta luoghi e soprattutto persone. Molti dei suoi lavori riguardano l’universo femminile.

 Angela Zanichelli, sociologa e scrittrice, è presidente dell’associazione di promozione sociale W4W/Women for Women, impegnata nel sostegno e nella valorizzazione delle donne in ambito culturale e sociale.

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