ECONOMIA/ A Parma crescono le imprese femminili

Le imprese attive femminili tornano a crescere, nonostante le difficoltà incontrate nella pandemia. Risalgono a quota 8.549 a fine 2021 e rappresentano il 20,9% del totale. È quanto emerge dai dati del Registro delle imprese elaborati dall’ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma: +1,4% l’aumento rispetto alla fine del 2020, con 118 unità in più e una crescita lievemente migliore di quella delle imprese attive nel loro complesso (+1,1%). +1,1% la crescita rispetto al 31 dicembre 2019.

Meglio le straniere delle giovanili

Le imprese femminili giovanili a fine 2021 sono 868, il 10,2% delle femminili totali, ma registrano un calo dell’1,5% rispetto al 2020 (-13 unità). Le femminili straniere raggiungono quota 1.280, pari al 15% delle femminili totali, con una crescita del 3,8% rispetto al 2021 (+47 unità), confermando il trend in crescita degli ultimi anni.

I settori  

La crescita è diffusa in vari settori, anche se con forza differente. Le migliori performances si registrano invece, in ordine decrescente, nei servizi, soprattutto sanità e assistenza sociale +13%, istruzione +8,1%, attività professionali-scientifiche-tecniche +7,6%, immobiliari +4,6%. Bene anche le costruzioni (+6,3%) in particolare nell’ingegneria civile. Valori negativi invece in manifattura -1,1%, servizi di informazione/comunicazione -3,6% e agricoltura (-0,4%).

Circa un quarto delle imprese femminili, il 24,5%, a Parma opera nel commercio, con 2.098 imprese (+25 unità e crescita di +1,2% rispetto al 2020; +0,7% rispetto al 2019), con la prevalenza nel dettaglio (1.528 unità).

servizi la fanno da padrona, con un complessivo 48%, ma frammentato nelle differenti tipologie. Tra le principali: il 10,4% del totale che opera in alloggio e ristorazione (stazionario sul 2020, mentre ha perso 21 unità e -2,3% sul 2019); il 6,4% nelle attività immobiliari (+24 unità e +4,6% sul 2020; +38 unità e +7,4% sul 2019); il 5,5% in agenzie di viaggio e supporto alle imprese turistiche (+9 unità e +1,9% sul 2020; +29 e +6,5% sul 2019); il 4,4% nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+27 unità e +7,6% sul 2020; +20 unità e +5,6% sul 2019); il 2,9% in attività finanziarie e assicurative (stazionario nel 2021; -6 unità e -2,4% sul 2019); l’1,9% in servizi di informazione e comunicazione (-6 unità e -3,6% sul 2020; -1 unità e -0,6% sul 2019); l’1,4% in trasporti e magazzinaggio (stazionario sul 2020; +4 unità e +3,5% sul 2019); l’1,3% in attività artistiche sportive di intrattenimento e divertimento (+1 e +0,9% sul 2020. Al loro interno hanno risentito particolarmente le attività legate allo sport -4%, mentre crescono quelle di intrattenimento artistico/divertimento +5,8%); +0,9% sul 2019; l’1,2% in sanità e assistenza sociale (+12 unità e +13% sul 2020; +13 unità e +14,3% sul 2019); lo 0,5% in istruzione (+3 unità e +8,1% sul 2020; +4 unità e +11,1% sul 2019); il 12% in altre attività di servizi (+14 unità e +1,4% sul 2020; +2 unità e +0,2% sul 2019). Tra le “altre attività di servizi” le migliori performance sono state registrate dalle attività di riparazione di computer ad uso personale e per le imprese (+5%) e dai servizi alla persona (+1,2%).

L’8,1% delle imprese femminili si occupa di manifattura (-8 unità e -1,1% sul 2020; +8 unità e +1,2% sul 2019). Nel 2021 guadagnano in particolare prodotti chimici +11,1%, prodotti da lavorazione di vetro, ceramica e edili +20%, industrie tessili +6,3%, alimentari +2,5%, riparazione installazione e manutenzione di macchine e macchinari + 4,8%, altre industrie manifatturiere +6,7%. A perdere: abbigliamento e accessori -4,8%, articoli in pelle -6,7%, industria del legno e dei prodotti in legno e sughero -4,3%, mobili -6,3%, metallurgia -20%, lavorazione di gomma e materie plastiche -10%, fabbricazione di veicoli, rimorchi-semirimorchi -33,3%.

Le costruzioni rappresentano il 3,6% del totale e guadagnano sia sul 2020 (+18 unità, +6,3%) che sul 2019 (+16 unità e +5,5%).

Infine troviamo 1.339 imprese nell’agricoltura, il 15,7% del totale femminile, che registra un -0,4% rispetto al 2020, ma la variazione negativa più pesante è rispetto al 2019 (-2,3%). Soffrono in particolare le aziende di silvicoltura e utilizzo di aree forestali (-16,7%), meno quelle strettamente attive in agricoltura (-0,2%) e stazionaria è la situazione in pesca ed acquacoltura.

La forma giuridica

La discreta crescita delle imprese femminili è trainata dal notevole aumento delle  società di capitale (+66 unità, +4% rispetto al 2020), favorita anche dall’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. Aumentano le cooperative (+9 unità, +8,8%), le imprese individuali (+49 unità, +0,9%), i consorzi (+1 unità, +20%) e altre forme (+2 unità, +7,4%). Diminuiscono le società di persone (-9 unità, -0,9%).

Le cariche femminili nelle imprese

Nell’ultimo quadrimestre del 2021, rispetto al medesimo periodo del 2020, aumentano le cariche femminili nelle imprese di Parma (+930, +2,9%): +0,8% le donne al comando (titolari), +1,1% le donne amministratore, +7,3% le socie di capitale, +0,7% le socie, +1,6% altre cariche.

Fonte Camera di Commercio di Parma

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