Bali Lawal ed il sogno di una sfilata in Pilotta

la top model è fondatrice dell’associazione “A Coded World” per promuovere un mondo inclusivo e la diverstità con la moda, la musica e l’arte


Nata in Nigeria e cresciuta in Italia, Bali Lawal ha avuto la fortuna di viaggiare molto, una vera “figlia del mondo”, come ama definirsi. “Ogni luogo che ho visitato mi ha lasciato qualcosa di speciale”. La sua esperienza internazionale, unita alla passione per la moda e la cultura, ha dato vita alla sua associazione no profit “A Coded World”, che punta a creare un mondo più inclusivo e a promuovere la diversità attraverso la moda, la musica e l’arte.

Bali, ci racconti come è nata A Coded World?

“L’associazione è nata nel 2014, abbiamo ragionato molto sul nome “A Coded World”. La parola “Coded” sta per Combining Our Diverse Ethnicities Differently. Come un “code” di ogni paese. Ho viaggiato tanto, ogni persona che ho incontrato mi ha trasmesso il proprio “codice” culturale.”

Dove ha sede l’associazione?

“L’associazione è nata come idea durante i miei viaggi, ma la sede è in provincia di Parma, a Fontanelle dove vivono i miei genitori adottivi, la mia casa. I progetti finora li ho sviluppati a Milano, dove ho lavorato per tanti anni. Tra il 2012 ed il 2013 abbiamo organizzato la prima sfilata promossa dall’associazione. Era il 25 aprile, abbiamo invitato a partecipare uno stilista africano, uno orientale e uno italiano. Da allora non ci siamo più fermate.”

Fashion Week Milano 2025

I primi passi di A Coded World sono stati verso un’idea di moda accessibile ed inclusiva, perché?

“Crescendo nel mondo della moda, il mio ambiente era di “high level”, con fashion show di grandi nomi come Soprani, Krizia, Diesel, Armani e altri. Però, mi sono accorta che non c’è niente “between”, è molto difficile entrare nel mondo della moda. Allora ho pensato: creiamo noi una moda più accessibile. Così ho iniziato a organizzare eventi per dare visibilità sia alle modelle talentuose che faticano a trovare spazio nelle sfilate, sia ai giovani stilisti che realizzano abiti meravigliosi ma rischiano di rimanere esclusi per vari motivi. Alle sfilate di “A Coded World”, invitiamo personaggi conosciuti e stilisti famosi, ma le porte sono sempre aperte al grande pubblico. La moda accessibile ed inclusiva è un messaggio al quale tengo molto.”

Anche tu ti sei sentita “tagliata fuori” qualche volta?

“Durante la mia carriera da modella ho vissuto molte esperienze positive con le case di moda. Tuttavia, capitava che in alcune stagioni venissi chiamata per sfilare, mentre in altre restassi senza lavoro anche per un anno intero. Mi dicevano che non c’era bisogno di modelle nere, non per discriminazione ma perché la moda segue le tendenze del momento: bionde, castane, chiare o scure di carnagione, di una nazionalità o di un’altra. Sono molte le modelle che, ingaggiate dall’agenzia, vengono a Milano, durante la Fashion Week, si preparano, investono soldi, e alla fine non fanno niente, magari anche per sei mesi. Non è semplice, ci vuole una preparazione sia mentale che fisica, e poi, alla fine, ti dicono che in quella stagione non hanno bisogno di te. C’è una parte di questo lavoro in cui ti senti abbandonato, negato, così ho deciso di fare qualcosa che andasse oltre i grandi brand, qualcosa che fosse alla portata di tutti. Ho messo insieme le modelle che non prendono durante la Milano Fashion Week e i young designers che non hanno abbastanza fondi, ma che desiderano essere notati presentando i loro capi.”

E quali sono i risultati che avete ottenuto finora?

“Per noi è importante dare a tutti un’opportunità. Ad esempio, in una delle nostre sfilate ha partecipato una stilista serba che, quando è tornata nel suo Paese, per il fatto di aver sfilato a Milano è diventata famosa. Questo è un grande risultato per noi. Vogliamo che chi partecipa alle nostre sfilate possa vivere un’esperienza che aiuti a crescere e a entrare in contatto con questo mondo.”

L’associazione non si concentra però  solo sulla moda?

Bali con la giornalista Paola Severini

8 marzo 8 donne, Teatro della Memoria Milano

“Non solo, sono partita dalla moda, ma  ho capito che per far passare alcuni messaggi non bastava. Per questo, a settembre 2024 ho organizzato al Teatro Manzoni di Milano  “Danze interculturali”, uno spettacolo che, attraverso il linguaggio universale della musica, promuove la diversità culturale e il rispetto reciproco. La danza come forma artistica si presta a unire e coinvolgere. Gruppi di diversi paesi del mondo si sono esibiti sul palco, un evento che ha avuto un grande successo, un messaggio che è andato oltre Milano, ha avuto una visibilità nazionale sui media. Nel 2025, abbiamo organizzato“8 marzo, 8 donne”, per celebrare il talento e la forza femminile. Abbiamo selezionato otto donne straordinarie, che con la loro storia hanno ispirato il cambiamento. Sono state premiate in una cerimonia pubblica, diretta dalla giornalista Paola Severini, al Teatro della Memoria di Milano.”

Cosa significa per te essere una donna oggi?

“Significa tante cose: avere il coraggio di affrontare il mondo; inseguire i propri sogni; ispirarsi, trasformarsi e non fermarsi mai. Significa far sentire la propria voce.”

I sogni nel cassetto di “A Coded World”?

“Parma è la città che mi ha accolto, ho in testa gà da un po’ l’idea di creare un evento in città che unisca le culture del mondo. Mi piacerebbe trovare collaborazioni con altre associazioni di volontariato affini alla mission di “A Coded World” per promuovere eventi di inclusione e integrazione multiculturale. Il mio sogno è organizzare una sfilata in Pilotta, con modelle di diverse parti del mondo, vestite con le collezioni di giovani stilisti emergenti. È un’idea su cui sto lavorando: in una città diventata capitale europea dei giovani, sarebbe un messaggio forte anche a livello internazionale“.

 

Credits Foto e Video A Coded World

Maggiori informazioni su “A Coded World” clicca qui 

UN VIDEO DELL’EVENTO DANZE INTERCULTURALI

UN VIDEO DELLE SFILATE INCLUSIVE PROMOSSE DA A CODED WORLD 

 

 


 Written By

Giulia Mangi, studentessa di Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Parma, ha frequentato il Liceo Classico Romagnosi. Appassionata di musica e calcio, nel tempo libero ama leggere romanzi.

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