
Con Tetta e Mia, oltre il tabù
Lorena Ravanetti racconta l’esperienza del tumore con originalità ed ironia. Tra battute e cicatrici, esplora le corde più profonde dell’animo umano
Se le chiedete perché dovreste leggere il suo romanzo, probabilmente vi risponderà: “Perché ha la copertina fucsia!”.
È con questa ironia, e grazie ad una “spinta di energia emotiva”, che è nato Tetta e Mia, cos’è successo alle mie tette?, il romanzo autobiografico di Lorena Ravanetti. Parmigiana, scrittice a 360 gradi, tra narrativa, sceneggiature cinematografiche e documentari, Lorena si trova, in realtà, alla sua prima uscita in libreria: “Ho molti inediti nel cassetto – confessa – ma non ne ho mai pubblicato uno”. A spingerla, questa volta, è stata una diagnosi, che l’ha catapultata da un giorno all’altro nella lotta contro un tumore al seno. “La scoperta della malattia e l’intervento chirurgico di mastectomia sono stati un trauma improvviso – spiega -. Ho sentito il bisogno impellente di esprimermi, di raccontare cosa si prova, e l’ho fatto dando voce alle mie tette: la sopravvissuta e quella ricostruita con la protesi, questa sconosciuta che è entrata nella mia vita”.
Tetta e Mia chiacchierano, dibattono, litigano, fanno pace, si rincorrono, si arrabbiano, cercano l’attenzione di Lorena ma si dimenticano anche di lei, si perdono nelle loro discussioni sulla vita.
Hai creato le prime tette parlanti al mondo. Una struttura narrativa originale e divertente: come ti è venuta in mente?
“Se ti dicessi che, mentre parliamo, stanno litigando, mi crederesti?”. A parte gli scherzi, questo battibecco incalzante tra Tetta e Mia rappresenta anche il rapporto che dovremmo avere con il nostro corpo. Non ascoltiamo, né conosciamo, i nostri organi. Il seno è un elemento estetico importante per noi donne, quando si ammala è un colpo duro da accettare, ci sentiamo colpite, offese, mutilate. Eppure, incontro molte donne che saltano gli screening o non hanno mai fatto una mammografia di controllo.“
“Centotrè o forse più”, rivela Tetta a Mia riferendosi ai tanti romanzi scritti ma non pubblicati da Lorena. Questo libro invece è uscito, forse lo sentivi più necessario, volevi che parlasse a tutte le donne…
“Il libro nasce dal desiderio di mettere nero su bianco quanto ho vissuto per dare forma alle emozioni. Io l’ho fatto con Tetta e Mia, ho affidato a loro la mia storia. La scrittura, che è da sempre il mio lavoro quotidiano, è diventata in questo caso terapeutica. La penna mi ha accompagnata in modo catartico durante la convalescenza e nella ripresa della mia vita. Scrivere e parlare di questa malattia, dei percorsi fisici e psicologici che affrontano le donne che ne sono colpite, è una condivisione che aiuta tutte, anche chi non ha vissuto quest’esperienza.”
Il tumore al seno non dovrebbe essere più un tabù come un tempo, però non tutte ne vogliono parlare, lo vivono in solitudine, forse si ha ancora paura dello stigma?
“Il tumore al seno è una preoccupazione che spaventa molte donne, e lo capisco. Ma quante compagne di tetta (ndr le donne operate al seno) ho conosciuto da quando mi sono ammalata? Tante, troppe. Se ne può parlare apertamente, perché è una problematica di salute che riguarda tutte le donne. Sapere cosa significa ricevere una diagnosi, quali soluzioni esistono, cosa succede dopo un intervento, le terapie, come si torna a vivere, quali sono le difficoltà, aiuta a superare la paura, che spesso porta al tabù. La consapevolezza sostiene la prevenzione e rende più sensibili chi circonda le donne operate al seno, dalla famiglia agli amici, dalla società al lavoro.”
“Mia è sempre positiva al contrario di Tetta che si lamenta a ogni respiro”. Entrambe sono gelose di Lorena, vorrebbero che lei le sentisse. A te sta più simpatica Tetta o Mia?
“A Tetta sono affezionata, ma ammetto che è impegnativa. I lettori se ne accorgono, si porta dietro tutto il passato. Fa parte del mio corpo, da sempre. Mia è una nuova anima. La malattia mi ha cambiata. Basta dire che mi ha dato il coraggio di pubblicare un libro. Sono più aperta, anche la mia voce è cambiata: è più forte. Ho meno paura della vita. Ho più coraggio di esprimere le mie emozioni. Cerco di cogliere gli aspetti positivi di quanto mi è successo.”
Hai scelto di pubblicare Tetta e Mia su Amazon, una vetrina nazionale ma virtuale. Prevedi una presentazione pubblica in città?
“Mi piacerebbe di più riuscire ad organizzare dei gruppi di lettura aperti a tutte le donne, per leggere e confrontarsi sul tumore al seno e tutto ciò che comporta, dalla sfera personale a quella sociale. Per rispondere più seriamente alla tua domanda iniziale: un motivo per leggere Tetta e Mia? Ascoltarle significa essere trasportati, in modo divertente, in un mondo da esplorare in tutta la sua complessità, con più domande che risposte. Chi ha vissuto la mia esperienza lo riconoscerà, chi non l’ha vissuta imparerà a conoscerlo”.
Titolo: TETTA e MIA: cos’è successo alle mie tette?
Autrice Lorena Ravanetti, scrive racconti e sceneggiature per documentari e film che si interrogano sull’identità femminile all’interno della società, della religione, della storia.
Edizioni Amazon – novembre 2024
Estratto per voi da pag. 34
– Mia, dimentichiamo tutto.
– Sarebbe più facile ma non possiamo.
– Perché?
– Per Lorena e per le “compagne di tetta”. Lo facciamo per loro.
– Ma loro sanno come vanno le cose, ci sono già passate.
– Sì ma un punto di vista, anzi due punti di vista in più, possono dare una mano Tetta.
– Per cosa?
– Per rivivere quello che si è vissuto in un altro modo e magari riderci su, o piangere insieme.
WRITTEN BY

Rosaria Frisina, giornalista, web editor e social media manager. Ha alle spalle un’esperienza ventennale nel mondo della comunicazione e dell’informazione, con particolare attenzione ai temi socio sanitari, collabora da freelance con testate e agenzie.
Ama raccontare storie, la scrittura è la sua passione, l’informazione e la cura dei contenuti l’anima del suo lavoro.
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