EVENTI/ La filosofa Serughetti ospite alla Feltrinelli

Donne, femminismi e politica è il sottotitolo del volume, che si interroga sul rapporto delle donne con il potere e, in particolare, sul perché, secondo Serughetti, la vittoria di Giorgia Meloni non è la vittoria di tutte le donne.

Se la nomina di una donna alla presidenza del consiglio ha rappresentato, da un lato, la rottura di quel soffitto di cristallo che, da sempre, tiene lontane le donne dalle cariche più alte, dall’altro, nel mondo, la condizione femminile subisce le più gravi forme di sfruttamento, violenza, povertà e marginalizzazione. E in Italia sono sotto attacco diritti fondamentali come l’aborto che, al pari del diritto di voto, ha rappresentato un passaggio chiave delle lotte femministe.

Attraverso un’analisi degli sviluppi più recenti della politica italiana e internazionale, Giorgia Serughetti riannoda i fili di questo paradosso e prova a spiegarci perché l’avanzare delle donne all’interno dei partiti reazionari e conservatori, lungi dal sovvertire le politiche di genere, ha fatto del femminismo un repertorio strumentale piegato a fini ideologici, sovranisti e autoritari, con l’appropriazione e distorsione del linguaggio femminista da parte di forze avverse agli obiettivi di uguaglianza.

Per questo, conclude la ricercatrice, il femminismo politico, se non vuole ridursi a una serie di parole buone per ogni uso e abuso, deve porsi dalla parte del cambiamento e della lotta per un ordine sociale giusto. E in questo scenario, le forze e i partiti politici che vogliono combattere le disuguaglianze, devono porre le istanze del femminismo al centro delle loro agende.